Saturday, September 30, 2006

Il Brasile al Voto


Domani più di cento milioni di brasiliani si recheranno alle urne per votare il nuovo Parlamento e il nuovo Presidente.
Una cosa particolare delle votazioni qui è che è obbligatorio votare; chi non vota rischia una multa o il divieto di lasciare il Paese. E' una legge che trovo abbastanza triste, sono così fiero dell'Italia quando vedo l'affluenza all'84% e le code ai seggi. Comunque così è.
Il sistema è abbastanza simile al sistema americano: c'è un presidente e i due rami del Parlamento, e credo che uno rappresenti gli Stati e l'altro il popolo. Il Governo può anche essere di un colore diverso rispetto al Parlamento. Rispetto all'America, però, il voto per il Presidente non va a Stati ma a persone, ovvero ogni persona conta come un voto. Si vota in tanti tipi di edifici diversi, come per esempio nelle scuole private, ma non in quelle pubbliche, perchè sono fatiscenti. Il voto poi è totalmente elettronico, a quanto ho capito. Ci sono poi due turni di votazioni, come nel sistema francese; questo probabilmente è dovuto al fatto che questo è un Paese multipartitico. Quindi primo turno, dopodiché ballottaggio tra i primi due candidati, se nessun candidato raggiunge subito il 50%+1.

Venendo ai candidati: il grande favorito è il Presidente uscente Luiz Ignacio da Silva Lula. Secondo gli ultimi sondaggi dovrebbe arrivare intorno al 50% al primo turno, quindi il vero dubbio e se si arriverà al secondo turno o se finirà tutto domani. Il primo inseguitore è Geraldo Alkim, ex governatore dello stato di San Paolo, che dovrebbe essere intorno al 30%.

Lula è del partito dei lavoratori, quindi più di sinistra, anche se queste distinzioni in Brasile sono da prendere con le molle; penso che il concetto di destra e sinistra sia più che altro un concetto europeo. Di tutte le persone cui ho parlato, non ne ho trovata una che mi ha parlato bene del governo Lula; è stato un governo molto corrotto, forse più della media. Hanno scoperto pagamenti rivolti ai parlamentari per votare leggi del governo (sai che roba..), e le solite tangenti; comunque la cosa più divertente è stato un politico fermato al metaldetector di un aereoporto, pronto per espatriare, con mazzette di denaro nelle mutande. Molta gente è arrabbiata con Lula per la corruzione del suo governo, altri, principalemente gli esportatori, sono arrabbiati perchè non ha svalutato il Real, e le tasse sono aumentate dal 25% al 39%.
Il Brasile è il Paese americano che ha registrato la più bassa crescita negli ultimi quattro anni, battendo solo Haiti; ha la più bassa crescita tra i Paesi emergenti. Ci sono tanti problemi legati alla mentalità della gente, che non si possono certo cambiare in una legislatura, primo tra tutti la corruzione.

L'interesse per la politica, in realtà, è molto basso, soprattutto perchè se pensate che la politica in Italia faccia schifo, aspettate di vedere com'è qui, e vi ricrederete. Il Brasile è 62° nella classifica della corruzione percepita, tra il Belize e la Jamaica, e negli ultimi due anni ha perso diciassette posizioni; un po' troppo per la nona economia mondiale... Quindi questo è più che altro un voto su Lula e sul suo governo; e nonstonte tutto, sembra che non avrà problemi a vincere. Una ragione è che le condizioni dei poveri sono comunque migliorate, se non altro sotto il versante dell'occupazione e della povertà. Inoltre i suoi avversari non sono certo impeccabili, anzi. Lula piace molto ai poveri, anche perchè è abbastanza facile, per loro, identificarsi in lui; non è nero, però se non altro è nato povero, in uno degli stati del Nord-est, che sono tra i più poveri, ed ha fatto carriera politica partendo da operaio e sindacalista in una fabbrica.

Bruno, il fratello grande di questa famiglia, voterà un candidato minore, intorno al 3%; mi ha detto che alle ultime elezioni aveva votato Lula, che però si è rivelato un mezzo fallimento, sicuramente tutti si aspettavano molto da lui, e gli scandali di questo governo lo hanno danneggiato.

Purtroppo non sono riuscito ad andare ad un comizio di Lula, mi sarebbe piaciuto molto, ma non ho proprio avuto tempo; comunque deve essere abbastanza brillante nella campagna elettorale, se non altro per la sua grande esperienza: è dal 1989 che il partito dei lavoratori lo presenta alle elezioni, quindi questa è la sua quinta campagna presidenziale. Poi inizialmente i sondaggi lo davano in difficoltà, proprio a causa degli scandali, ma negli ultimi mesi sembra esser cresciuto molto.
Speriamo che nei prossimi quattro anni riesca a fare meglio di come ha fatto finora, alla fine ha la faccia simpatica, sembra un orsacchiotto..

Wednesday, September 27, 2006

Come fa il Brasile ad Esistere?

C’è una cosa che non riesco assolutamente a capire di questo Paese. Come fa a (r)esistere un Paese con delle contraddizioni sociali così assurde.

Sabato scorso sono uscito con Fernando e Humberto Nardiello, un nostro compagno carioca (di Rio) con una chiara discendenza napoletana, e siamo andati a casa di un nostro amico. Mentre prendevamo due pizze da Pizza Hut, ho parlato con Humberto, che mi ha spiegato che in Brasile ci sono in realtà quattro fasce sociali:
  1. I Milionari e multi-milionari: persone con reddito e stili di vita aldilà del concepibile (Stile Beverly Hills). Sono grandi imprenditori, politici corrotti, calciatori, cantanti, ecc. (pop≤1%)
  2. I Ricchi: persone con un ottimo reddito e condizioni di vita più che soddisfacenti (Stile World Class). Sono piccoli imprenditori, professionisti, dirigenti, impiegati di alto livello nelle multinazionali e grandi ditte, ecc. (pop=20%)
  3. Il Ceto Medio: persone con un reddito ditignoso. Sono impiegati, funzionari statali ecc. (pop=20%)
  4. I Poveri: persone con redditi bassissimi che vivono nelle favelas (Stile Africa). Sono venditori nella strada, portieri, domestiche, prostitute di basso livello, piccoli delinquenti ecc. (pop=60%)
La cosa che mi ha colpito è stato sentire parlare dei poveri; non che abbia sentito cose nuove, sono cose che tutti noi in fondo abbiamo già sentito, però è stato che sentirlo mentre aspettavamo da Pizza Hut, dopo esser stato quaranta giorni in Brasile, solo a contatto con la gente ricca, ecco, non te lo aspetti. Perchè i mondi sono così vicini, ma anche così distanti, e se vivi da ricco, potresti benissimo essere ad Amsterdam, a Phoenix, o a Hong Kong; hai tutti i negozi possibili immaginabili, tutti i servizi possibili, è pura World Class. Poi però scopri che la maggior parte della gente nella tua stessa città vive Stile Africa.

Quando la gente ti dice stile Africa, e io scrivo Stile Africa, è semplicemente perchè la vita è come in Africa. Nelle favelas, non c'è acqua corrente nelle case, talvolta non c'è elettricità, le strade non sono asfaltate, le case sono fatte di lamiera. Le persone sanno a malapena leggere e scrivere, lo Stato non entra nelle favelas, che sono sotto il controllo di boss della droga o simili (che stanno probabilmente nella classe Beverly Hills). La criminalità è altissima, il rischio di essere derubati, se ci si avvicina ad una favelas, diventa quasi una certezza; e spesso ci sono incursioni armate dell'esercito nelle favelas per combattere il commercio di droga. Gli abitanti delle favelas, spesso lavorano per la gente ricca o milionaria, come donne delle pulizie, come portieri dei palazzi, come badanti, come parcheggiatori e buttafuori nei locali, come camerieri eccetera, ma anche come operai nelle tante fabbriche della città. Oppure possono fare lavoretti meno legali, oppure stanno ai semafori vendendo le cose più inimmaginabili, o facendo spettacolini di ogni tipo. Spesso per andare sul posto di lavoro si fanno fino a due ore di pullman ad andare e due a tornare, se abitano lontani. Quello che noi abbiamo speso da Pizza Hut quella sera (13€ in tutto), queste persone lo spendono magari in un mese per mangiare.

A queste condizioni di vita assurde si lega il fattore razziale, infatti la correlazione tra il colore della pelle e la classe sociale è altissima. Se poi nasci in una favela, o sei molto bravo a calcio, come tutti i calciatori brasiliani che conosciamo ad eccezione di Kakà e di Leonardo (e per qualche ragione lo vedi subito che non sono nati in una favela), oppure nella favela ci muori, tu e i tuoi sei figli.

Ora quello che io assolutamente non capisco, è perchè queste persone non fanno una rivoluzione. Non è che penso che questo migliorerebbe le loro condizioni. Ci sono anche possibilità che alla fine peggiorino addirittura, o più probabilmente che rimangano uguali per loro e peggiori per i ricchi. Però di fronte a tanta ingiustizia non capisco come non faccia a venire la voglia di ribellarsi. In tutta onestà, non capisco veramente cosa li trattiene dal farlo. Se qualcuno ha qualche idea, mi scriva un commento, perchè io proprio non ci arrivo.
Il fatto sorprendente è che i poveri conoscono la vita dei ricchi nel più piccolo dettaglio, molto meglio di quanto i ricchi non conoscano la vita dei poveri; perchè i poveri sono presenti quasi in ogni momento, pubblico e privato, della vita di un ricco. Inoltre la fiducia nelle istituzione è pari a zero, perchè, anche con un presidente come Lula, nato da famiglia non certo ricca, e a parole molto vicino a loro, la situazione è cambiata pochissimo; e l'impressione è che questo governo e questa legislatura abbiano passato il tempo a rubare i soldi pubblici, più che a fare qualcosa di utile (nonostante questo, Lula dovrebbe stravincere domenica).

Ho provato a darmi qualche spiegazione, che però è ancora lontana dal convincermi. Inanzitutto, bisogna dire che il Brasile non conosce storie di rivoluzioni sanguinarie:
  • Questo è un Paese che si è liberato dal colonialismo senza che sia partito un colpo di pistola. Nello scorso secolo, si sono alternati colpi di stato, giunte militari fasicste, populiste, e governi democratici, e, a quanto ho capito, non ci sono mai state grandi violenze. Quindi questo è probabilmente un popolo molto tranquillo e non propenso alla ribellione.
  • Si aggiunge il fatto che la maggior parte degli abitanti delle favelas discendono dagli schiavi, e che siano quindi culturalmente o geneticamente abituati a subire senza ribellarsi.
  • Poi nella società brasiliana è molto importante la componente cattolica, che può portare le persone a subire le ingiustizie terrene, per guadagnarsi un posto in Paradiso.
Detto questo, io ancora non capisco cos'è che tiene insieme questo Paese, perchè non scatta la molla di una ribellione. Anche la tensione sociale, non è poi così alta; i ricchi hanno le case recintate, spesso col filo spinato, però in Africa mi ricordo spesso guardie armate, che qui si vedono comunque poco. In Cina dicono che la situazione sia simile, però in Cina il governo ha una paura blu di ribellione e di scioperi, e poi la Cina sta vivendo un ritmo di crescita che promette di allontanare la povertà per la maggior parte della popolazione nel giro di qualche decennio. Tutto questo in Brasile non accade.
Spero di riuscire a capire il collante sociale di questo Paese prima di andarmene, è come un ronzio nella mia testa che non riesco a levare.

Detto questo del Brasile, il fatto inquitante, è che questa società è anche una metafora della società globale. Noi viviamo in un mondo che è socialmente molto simile al Brasile, con un 20% di popolazione ricca, un 20% che vivacchia, e un 60% che sta molto male. Con i ricchi del mondo che comprano prodotti fatti dai poveri del mondo pagati pochissimo, e che solo per questa ragione possiamo permetterci di comprare. Poi qui il fatto è più eclatante, perchè i due mondi sono fisicamente molto vicini, però credo che la situzione sia molto simile.
Le differenze principali sono che forse i poveri del mondo non conoscono così bene il nostro stile di vita, anche se la televisione sta cambiando le cose. L'altro fatto, è che noi abbiamo i brothers marines a difendere il nostro stile di vita. E' brutto da dire, però credo che il benessere della nostra società si basi anche sulla superiorità militare americana, che ci difende dalle possibili minacce, e difende l'approvigionamento delle risorse globali, che servono per far funzionare la nostra società, e per soddisfare tutti i nostri vizi più assurdi. E' troppo facile criticare la guerra in Iraq, quando poi teniamo i riscaldamenti a ventotto gradi, o i condizionatori sempre accesi, e prendiamo la macchina ogni giorno.
Detto questo, può anche darsi che la resa dei conti arrivi prima per il villaggio globale, che per il Brasile. Certo è che se le cose non cambiano, una resa dei conti ci sarà, e ci sono buone probabilità che ne usciremo con le ossa rotte.

Friday, September 22, 2006

Settimana di Black-Out



Ciao a tutti, torno a scrivere finalmente sul blog dopo una pausa di una settimana. In questa settimana sono successe tante cose, per cui ho avuto poco tempo per scrivere, è cresciuta dentro di me una passione, spero momentanea, per Wikipedia, che mi assorbe il tempo restante.

Sabato notte c'è stato il D-day, non senza qualche travaglio, infatti lo sbarco è finito verso le 2.00 ora locale, perchè ho perso quasi un'ora a cercare il mio astuccio con i documenti, i soldi, e il biglietto aereo che avevo nascosto, quando la signora era venuta a pulire in casa. L'avevo nascosto talmente bene, che non lo trovavo più; l'ho trovato solo il giorno successivo, quando ero già a casa di Fernando.

La casa di Fernando è molto bella, confortevole, e ha internet wireless. Io dormo in camera con lui, anche se per quasi tutti questi giorni, lui ha dormito nella camera della madre, che era via per lavoro, per non attacarmi il raffreddore che si era preso. I ritmi di Fernando sono un po' folli, infatti devo ancora abituarmi bene, lui si sveglia regolarmente presto, e arriva in facoltà verso le 7:30; mentre io preferirei ancora farmi coccolare dal mio letto. Comunque sto notando una certa capacità di adattamento a questi ritmi da marines, anche se è ancora uno sbattone. Lui ha spesso lezione alle 7:30, ma anche quando non ha lezione arriva a scuola presto, anche se spero che sia stato solo in questo periodo, in cui abbiamo gli esami. Il fratello invece lavora come un cane, infatti esce verso le 8:00 ma torna verso le 11:00, perchè lavora alla KPMG, e deve ancora finire di laurearsi, quindi ha due impegni contemporanemante che lo sfiancano. In compenso è un'eccezionale donnaiolo, e non fa certo mistero di questo suo fenomenale dono.
Ma, in realtà, ho il dubbio che ci si faccia veramente il mazzo in questa casa, sia la domestica. Infatti il Brasile è un Paese Neo-col (termine credo coniato da me), e come avev brillantemente descritto Virginia (l'amica brasiliana di mia sorella), ci sono gli schiavetti come esistevano in Italia decenni fa. Fattostà che a qualsiasi ora io mi svegli, trovo sul tavolo la colazione pronta, fatta da latte con cereali, un succo d'arancia fatto con arancie appena spremute, e della papaya a cubetti in un piattino. Con una colazione così, il fatto che sia molto presto viene quasi oscurato. Questa donna comunque gli fa tutti i lavori domestici, e la sera va a studiare, non ho ancora ben capito cosa, ma lo scoprirò. Ho scoperto dopo qualche giorno, che la domestica dorme effettivamente in questa casa, anche se non ancora ben capito dove. Questo non perchè la casa è un palazzo reale, ma perchè, cito di nuovo Virginia, lo spazio oltre la cucina è territorio della domestica; c'è anche l'entrata con un'ascensore apposito per i domestici.

Questa settimana abbiamo anche iniziato le prove parziali, ho studiato così così; ieri c'è stata Finanza, e penso mi sia andata abbastanza bene, sono stato il primo a consegnare, quindi sarebbe giusto che mi dessero qualche punto bonus, anche se non credo lo facciano.. Oggi invece c'è stata Econometria, ed è andata maluccio, penso intorno al 4/10. C'era una domanda da quattro punti a cui ho risposto pochissimo, al massimo mezzo punto in tutto. E' una materia proprio difficile, i due italiani hanno già rinunciato, e oggi non si sono presentati. Econometria a Milano è il prossimo semestre, quindi se non dovessi riuscire a darla qua, o la dassi con un brutto voto, sarebbe meglio pensare di darla alla Bocconi, dove, tra l'altro, il carico di studio è minore, a detta della professoressa del corso. Intanto lo faccio qua, alla peggio avrò imparato già qualcosa per il prossimo semestre.

Ora sono distrutto, anche se esco ugualmente tra poco; vado con Fernando a casa di un suo amico a giocare a calcio, o a tennis.. Vado tanto per uscire un po' e non diventare asociale, anche se avrei più voglia di stare tranquillo sul divano.

Scusate ancora per il black-out..

Friday, September 15, 2006

Ultime Notizie

Ciao a tutti, qui al tropico tutto bene, finalmente ha iniziato a esserci una temperatura decente, questa settimana siamo sempre arrivati a ridosso dei trenta gradi, faceva veramente troppo freddo la mattina prima.

Iniziamo con la cattiva notizia: alla fine dell'ultima lezione di risk management, quella del lavoro che mi ha distrutto domenica scorsa, il professore chiama a sè tre di questi gruppi, tra cui il mio, cioè quello a cui mi ero aggregato la mattina stessa. In pratica ho scoperto che le due ragazze del mio gruppo, e anche le persone degli altri due gruppi, avevano brutalmente copiato il lavoro di gruppo da uno dell'anno scorso. Alchè il professore si è molto arrabbiato e ci ha rifilato a tutti un bello zero. Io poi sono andato a spiegare candidamente al prof. la mia posizione, il fatto è che lui ha detto che non avevo migliorato più di tanto le cose, perchè mi ero messo in un gruppo senza aver partecipato al loro lavoro. Su questo non potevo che dargli ragione. Comunque a parte il voto, che certo non aiuta, gli altri effetti negativi, in una scala Richter, sono: 1) aver perso almeno parzialmente la fiducia del professore, 2)aver passato una notte insonne lavorando su un progetto che se avessi presentato mi avrebbe garantito almeno un 6,5-7; 3) dover essere giustamente preso un po' in giro dai due italiani, non appena si renderanno conto di ciò che è successo. Infatti loro mi avevano chiesto se volevo mettere il mio nome nel loro gruppo, e almeno lì avevamo fatto qualcosa quasi insieme...Gli ho risposto no ,grazie, pregustando il bel voto che avrei preso.. Ieri ero furente per questa situazione, poi oggi invece sono molto più rilassato al riguardo; vorrei però sapere da voi se ho sbagliato qualche cosa, e cosa avrei dovuto fare invece.. Per favore usate lo spazio per commenti in basso: basta cliccare sulla scritta blu con scritto comments in fondo all'articolo. Vi dico solo che: la ragazza che mi ha chiesto se volevo aggiungere il mio nome nel loro gruppo aveva la media quasi del 10 in quella classe, e mi ricordo che lo scorso lavoro di gruppo ha preso 10 (non so se avesse copiato anche quello); non avevo la minima idea che loro avessero copiato il lavoro, ma anche se ce l'avessi avuta, mi sarei comunque aggiunto a loro, non immaginavo certo che fossero così stupide da fare un copia&incolla così evidente.. Almeno in quello, in napoletano ha una classe sopraffina. Alla fine ho mandato una mail al prof. con il lavoro che avevo fatto; lui mi ha detto di mandargliela, anche se non sarebbe cambiato il mio voto, perchè era una questione di principio. Gli ho mandato una mail dicendo che gliela mandavo non per farmi alzare il voto, ma per mostrargli che per lo meno avevo lavorato più degli altri per quel lavoro. Alla fine le due ragazze mi hanno detto che gli dispiaceva molto e che non avevano avuto tempo di farlo.. Comunque, Fernando mi ha anche chiesto se non mi avesse tolto qualche punto di etica.. Ma, penso di no, meno male che non siamo in the US, altrimenti a quest'ora stavo cercando un volo per tornare dalla buona Mamma Bocconi, che è sempre pronta a perdonare.. Ho anche detto al professore che non avevo capito che era un lavoro di gruppo, comunque penso che lui abbia capito perfettamente la mia situazione, e non ha gradito molto.

Passando ad argomenti un po' più lieti, ieri sono anche andato alla Policia Federal, per il rinnovo del visto, e nonostante due ore di attesa, non ho avuto problemi; purtroppo ho dovuto lasciargli le impronte digitali. Nella lunga attesa, ho conosciuto due francesi di Lyon che studiavano economia e facevano uno scambio anche loro fino a Dicembre, ma in un'altra università. Ho conosciuto anche un argentino, di Buenos Aires, che lavorava qua a S. Paulo; e poi ho visto un sacco di gente incredibilmente diversa, dalla famiglia olandese, ai trentenni kenioti che immigravano per lavorare, alle mamme coi bambini urlanti, che volevano un rinnovo del permesso di soggiorno.

Ho scoperto che il mio portoghese va alla grande, mi fanno tutti i complimenti per come lo parlo bene, e poi, sempre ieri, un uomo, alla fermata dell'autobus, mi ha chiesto se ero argentino. Il prof. di portoghese aveva detto che quando uno ci faceva quella domanda, voleva dire che iniziavamo a parlare portoghese abbastanza bene; poi ora che mi trasferisco da Fernando il miglioramento dovrebbe essere ancora più evidente.

Dopodichè sono tornato all'università per studiare un po' di Econometria con Fernando e un altro ragazzo, e ho finalmente reincontrato Cristian, l'unico italiano decente del gruppo; decente è molto riduttivo: non lo conosco ancora bene, però mi sembra proprio secco, ma secco forte. E' di Rho, che di per sè non lo rende particolarmente secco, diciamo.. però lo è, qui sta imparando la sua sesta lingua, e ne se per lo meno quattro molto bene. Poi è molto molto simpatico, è l'unico che ha qualcosa in comune con me, difatti quando gli ho detto che andavo a vivere in famiglia, mi ha detto che era un'ottima soluzione, non come quegli altri due...

Comunque dicevo.. Noto che la mia tendenza a viaggiare su altri argomenti mentre parlo non è solo prerogativa del linguaggio orale, ma anche di quello scritto, o sarà per l'ora tarda attuale.. Comunque dopo aver fatto un po' di econometria, Fernando mi chiede se voglio andare con lui all'allenamento della squadra di pallavolo dell'università; ci penso un po', e poi decido di provare. Mi è piaciuto veramente tanto: il livello era molto tranquillo, non sfiguro là in mezzo, poi la gente là mi sembra simpatica, e ho ripreso una mia vecchia passione. Fattostà che adesso faccio parte della squadra, e mi allenerò tutti i mercoledì sera e tutti i sabati a mezzogiorno.
Grazie a questa bella novità, mi sono ripreso dal trauma del lavoro di gruppo della mattina..

Mi sto preparando per il trasferimento, che dovrebbe avvenire con tutta probabilità questo weekend; anche gli esami parziali sono imminenti, la maggior parte la settimana che viene. Spero di riuscire a studiare per bene, e di difendermi un po' in econometria, dove ho scoperto, la prova va fatta tutta a computer, però è possibile tenere un formulario, il che dovrebbe rendere le cose molto più semplici.. Vedremo..

Questo potrebbe essere l'ultimo articolo da questa casa, vedo se riesco a procurarmi una macchina fotografica digitale, così da pubblicare qualche foto della casa.

Ciao ciao!

Tuesday, September 12, 2006

Modifiche al Blog

Ciao, come i più acuti avranno notato, ho fatto qualche modifica al blog: sono finalmente riuscito a mettere una mia foto nel mio profilo, ho avuto qualche problema perchè dovevo rimpicciolirla molto, ma ce l'ho fatta. Poi ho messo una icona di skype, per cui quando sono online, apparirà sul blog e mi potrete direttamente chiamare da lì, sempre se avete skype sul vostro computer. Infine sono riuscito a trovare un buon contatore di visite sul mio blog. E' molto piccolo e non conta le volte che io vado sul blog, inoltre mi dice la provenienza geografica di chi va a visitare il mio blog. Se siete interessati basta cliccare sulla piccola icona in fondo alla pagina, ci sono un sacco di statistiche divertenti. Sto iniziando a capire come funziona questo blog, quindi potete aspettarvi qualche altra modifica in futuro, sto pensando per esempio di mettere un libro dove i visitatori possono firmare e lasciare qualche commento generale sul blog, così potete dirmi se leggete il blog, e cosa ne pensate.

Per quanto riguarda la mia vita vera, oggi non sono riuscito ad andare alla polizia federale per farmi prolungare il visto, in parte perchè non avevo tanto tempo dopo aver completato tutte le procedure complementari, ed in parte perchè ho perso il maledetto foglio che mi hanno dato al consolato di Milano, qualche giorno prima di partire. Ho cercato in tutte le valigie, e mi sono purtroppo ricordato che la bella valigia ricevuta come regalo a Natale si è rotta nel viaggio; in pratica, il fondo si è scassato... Comunque speravo di ritrovare questo foglio, ma non ce l'ho fatta; quindi domani andrò dalla polizia e cercherò di farmi perdonare, penso che nel peggiore dei casi dovrò pagare qualcosa, e nel migliore se ne sbatteranno allegramente come succede spesso quando la burocrazia richiede troppo.
Staremo a vedere. Certo è che il foglio che ho perso non è dei più inutili: è il foglio che certifica che mi è stato rilasciato un visto.. Comunque non penso che mi rispediscano in Italia, almeno spero..

Buona giornata a tutti voi!!

Buone Nuove

Ciao a tutti! Vorrei scrivere sul blog più spesso, peccato non ci riesca.. Comunque durante questo lungo weekend ho conosciuto meglio Fernando; poi una sera sono uscito con suo fratello e qualche sua amica e siamo andati in un locale Australo-Neozelandese, abbastanza divertente, non ero mai stato in un locale del genere. In pratica, era tutto arredato con oggetti down-under, e inoltre vendevano la Foster's, la birra australiana. C'era anche una banda che suonava dal vivo, mi sono divertito abbastanza. Il giorno dopo sono andato al lago, con Fernando, suo fratello Bruno, il padre, la tipa del padre, e la sorellastra di 11 mesi, che è proprio carina. La casa sul lago è proprio carina, poi ho giocato a tennis con Fernando, dopo circa tre anni che non toccavo una racchetta; pensavo di cavarmela molto peggio, invece mi ricordo ancora come si gioca.
La sera siamo stati a casa del padre e abbiamo mangiato sushi, buonissimo anche se ho dovuto mangiare in fretta perchè poi siamo corsi al cinema, io e Fernando, più un nostro compagno. La casa del padre è veramente bella, tutta nuova, sono lì infatti da meno di un anno, ed è tutta arredata moderna, quasi alla cima di uno di questi grattacieli infiniti. Da lassù il generale senso di claustrofobia veniva meno.
Al cinema volevano vedere United 93, che però era tutto esaurito, allora abbiamo visto un film stupidissimo ma che pensavo peggiore; un film in cui un aereo era attaccato da serpenti, con Jackson, un attore nero che è veramente secco. La parte però più divertente è stato il cinema stesso, che era dentro un centro commerciale. Dimenticate i mall americani, questo era molto ma molto più figo. Mi sembrava seriamente di essere negli Stati Uniti, solo che questo era molto più grande, aveva quattro piani, con un numero infinito di negozi. Il Savannah Mall, o come si chiamava, al confronto era un DìxDì. E di centri commerciali così a San Paolo ce ne devono essere almeno cinque... Ma la cosa che mi ha gasato ancora di più era il cinema. Io mi lamento sempre che i nostri cinema sono stupidi perchè non si può alzare il bracciolo, al contrario di quelli americani. Qui altro che bracciolo... le poltrone erano reclinabili, i braccioli sparivano nella poltrona, e cosa ancora più incredibile, popcorn con refill illimitato, non solo nell'arco della giornata, ma, se torno tra una settimana, con il pacco di popcorn, me lo riempiono nuovamente e gratis, per quante volte voglio. Ovviamente nessuno lo fa, chi ha inventato questa promozione è geniale. Poi quando ho scoperto che il film era in inglese, non ci volevo credere, sono uscito dal cinema che mi sembrava di essere tornato indietro di quattro anni. Tutto questo nonostante Mara, la saggia italiana, mi ha ripetuto più volte che essere stato un anno in America in scambio non alcunchè a che fare con un'esperienza come questa...

Ieri sera ho, invece, finalmente incontrato la madre; mi ha fatto un'ottima impressione, mi ha detto che proviamo questa sistemazione, se poi tra un mese non ci troviamo, me ne vado e amici come prima. Vamos experimentar. Dormirò in camera di Fernando con lui, quindi abbiamo tolto il tavolo di marmo (pesantissimo) che aveva in camera, l'abbiamo portato dalla nonna, così ho conosciuto anche lei, e abbiamo messo un altro letto nella sua camera. Mi sembrava proprio di rivivere l'avventura coi Brenneman, quando abbiamo portato un letto che c'era in casa da un'amica e siamo andati a comprarne uno a castello per me. Da quanto ho capito la madre non è tanto presente in casa, viaggia molto per lavoro, ci sono chanches che viaggi più di mio padre; vedremo. Comunque il D-day è fissato per sabato, quando avremo un po' di tempo per fare tutto il trasloco per bene. La madre è anche andata al circolo sportivo, che c'è proprio vicino a casa loro, per informarsi se io potevo andare con le loro tessere, e i costi e tutto; non ho capito bene, ho capito che è molto bello, che costa un po', e che andrò a vederlo uno di questi giorni e vedrò un po' cosa fare.. E' quel circolo sportivo, di cui credo di aver già parlato, con più di trentamila soci, con cinque piscine olimpiche, campi da tennis, e un mucchio di altra roba. La madre mi ha detto che i figli dormono tanto e non ci vanno spesso, a quanto ne so io mi pare che il figlio dorma poco e ci vada tanto... Mi ha detto poi che dovrò dare R$ 100 alla loro domestica al mese, che non le ha ancora detto che andrò a vivere là, perchè prima voleva parlarne con me, che però così la situazione è più distesa, mi sembra anche giusto, sono solo €40, e mi sembra di aver capito che lavora tanto; a quanto ho capito prepara la colazione, e so che Fernando va a scuola ogni giorno alle 7,30, quindi deve arrivare lì abbastanza presto. La casa è vicina alla scuola, Fernando ci va a piedi, e ad uno di questi grandi centri commerciali; non è in centro, ma credo sia una zona abbastanza tranquilla.

Dopo la pizza a casa della madre, sono tornato a casa perchè dovevo finire un lavoro da consegnare oggi. Come al solito ho fatto tutto all'ultimo anche perchè c'eravamo messi d'accordo con gli altri italiani che ce lo spartivamo anche se non era un lavoro di gruppo. Fattostà che era un lavoro impossibile, l'italiana non ha finito la sua parte, però devo ammettere che ha fatto un grossa parte del lavoro, e che la sua parte era enormemente più grande della mia. Allora mi sono messo a fare questo lavoro la sera ed ero molto determinato a finirlo, anche perchè non ho fatto niente il weekend, quindi avevo dei sensi di colpa. Ho lavorato fino alle cinque del mattino, ma non sono riuscito a finirlo, perchè era enorme. Poi a scuola ho scoperto che era effettivamente un lavoro di gruppo, solo che a causa delle nostre scarse capacità di comunicazione, non ce n'eravamo accorti. Per fortuna, una ragazza, con cui mi ero informalmente messo d'accordo, che avremmo fatto i seguenti lavori di gruppo assieme, mi ha chiesto se volevo aggiungere il mio nome al loro gruppo. Io ho accettato ben volentieri, anche se il professore sa benissimo che non l'ho fatto con loro, perchè la mattina gli avevo chiesto chiarimenti. Comunque spero che non voglia fare problemi, e capisca il mio problema; al massimo gli mando cosa ho fatto io, che è comunque una buona parte del lavoro. Tornato a casa mi sono fatto un riposino di tre ore, e ora sono quasi le due e non ho tanto sonno, in compenso ho finito ogni liquido bevibile nella casa e ho una sete crescente, sono quasi tentato di bere quella del rubinetto... Inoltre la connessione internet è misteriosamente saltata da almeno mezz'ora; spero che si riprenda in fretta, così posso pubblicare questo articolo prima di andare a dormire.
Domani non andrò a scuola perchè devo sciogliere tutti i nodi burocratici legati al mio visto, spero di riuscire a fare tutto nella giornata di domani, la polizia chiude alle due e prima di quello devo fare un paio di altre operazioni.

PS: riesco a pubblicare l'articolo solo adesso perchè prima internet non funzionava.

Wednesday, September 06, 2006

Festa dell'Indipendenza Brasilera

Domani è Festa Nazionale; quindi per fortuna non andrò a scuola nè domani nè venerdì, perchè anche qui fanno il ponte. L'intenzione era di andare a casa di Fernando al mare, però in questi giorni sta facendo un freddo cane, la mattina la temperatura è sotto i dieci gradi. Quindi andare al mare non sembra una grande idea. Di conseguenza non so bene cosa faremo, magari conoscerò finalmente la famiglia di Fernando, che purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di conoscere. Poi, come al solito, mi sono svegliato tardi per il visto. Infatti dopo un mese dal mio arrivo sarei dovuto andare alla Polizia Federale con una serie di moduli, per la solita assurda burocrazia. Non ci ho fatto tanta attenzione quindi credo che starò illegalmente nel Paese per qualche giorno, comunque dovrei sistemare tutto per lunedì o martedì. Come al solito gli orari e le code di questi uffici non aiutano, bisogna addirittura andare in un ufficio per farsi fotocopiare e validare tutte le pagine del passaporto. Poi bisogna pagare i soliti bolli e poi andare alla Polizia e compilare un altro modulo e farsi tutta la coda, se va bene una volta sola, se va male, una volta per prendere il modulo e una per consegnarlo.
Meno male che ho portato della roba calda, perchè fa proprio freddo, stamattina sono andato a scuola con il giubbotto della Guinness. Inoltre i locali mi hanno detto che sarà così per tutto Settembre. Poi in questa casa dai rubinetti esce un solo tipo di acqua, che in questi giorni è ovviamente gelata, e la casa non conosce la parola isolamento termico, per non parlare di termosifoni, che non ho mai visto, quindi la mattina congelo sistematicamente. Quando si è invece sotto il sole, la temperatura diventa invece molto più piacevole.
Il test che ho fatto la settimana scorsa è andato bene, ho preso 9. Peccato che abbia fatto in parte media col lavoro di gruppo, dove siamo stati di gran lunga i peggiori (6), dato che era un lavoro banale e la media è stata tipo 9. Comunque ho cambiato compagni di gruppo anche per l'altra materia, così non devo più avere a che fare con gli italiani. Il nuovo gruppo di Finanza mi sembra fatto di gente molto simpatica, lì conoscerò col tempo...
Poi ho scoperto che la media del primo esame parziale di econometria è due (!!). Gli esami parziali sono tra circa due settimane. Bisognerà studiare un bel po'..
Ciao a tutti!

Sunday, September 03, 2006

Attentato di Londra

Non ho mai scritto di tutti i problemi che ho avuto alla partenza per il Brasile; comunque il problema principale è che dovevo fare scalo a Londra il giorno in cui Scotland Yard ha sventato un attentato terroristico. La polizia ha riferito che l'attentato era in preparazione da nove mesi e che era imminente, a tal punto che hanno dovuto bloccare tutti i voli in arrivo e in partenza da Heatrow. Sono state arrestate 21 persone, venti uomini e una donna, cittadini britannici di origine principalmente pachistana e di religione mussulmana, più un convertito. Il piano prevedeva di salire a bordo di nove aerei di linea americani che andavano negli Stati Uniti e di farli saltare in aria con un liquido esplosivo. Questa è la storia ufficiale.

Vi invito invece a leggere questo articolo. E' scritto da Larry C. Johnson, che è stato un dirigente della CIA e dell'Ufficio di Controterrorismo del Dipartimento di Stato Americano (mettere le maiuscole mi piace proprio), ora fa il consulente e scrive un blog. E' fortemente di parte, fa comunque notare alcune cose interessanti:

Nessuno dei terroristi arrestati aveva un biglietto aereo un passaporto valido per prendere un volo per gli Stati Uniti. Come facevano a far saltare in aria degli aerei su cui non potevano nemmeno salire?
Inoltre i sospetti non avevano ancora preparato nè mischiato alcun potente esplosivo, anzi non avevano nemmeno un prototipo di una carica esplosiva che sarebbe riuscita a passata dai metal detector. Hanno trovato solo perossido d'idrogeno, cioè acqua ossigenata. Non è certo difficile procurarsene, e sebbene molto concentrato possa esplodere o scaldarsi molto, fare delle bombe con esso non è sicuro. Hanno anche trovato degli Ipod, che peculiare, in un gruppo di venti ragazzi!
La polizia inglese sta disperatamente cercando un motivo per tenere queste persone in carcere; certo, avessero trovato dei biglietti, o dell'esplosivo sarebbe più facile, però non li hanno trovati.

Tra i commenti al blog di Johnson c'è una risposta semi-ufficiale che difende, in maniera per altro poco convincente, la storia ufficiale.

Questi ragazzi probabilmente odiano l'America e sognavano di fare un attentato, però sembra che fosse più che altro un sogno, e forse è stato creato allarmismo eccessivo; non era necessario farmi perdere due giorni tra aereoporti vari, ecco. I motivi possono essere i più svariati e qui la fantasia vola: dalla necessità di Bush di giustificare una guerra al terrore che lo vede in difficoltà a pochi mesi da elezioni in cui potrebbe perdere il controllo della Camera, a un desiderio dei servizi segreti britannici a maggiori finanziamenti, dalla legittimazione di una futura guerra in Iran, alla volontà di controllare i cittadini in maniera sempre più invadente senza incontrare forti resistenze da parte degli stessi.

La dietrologia è molto intrigante ma porta spesso a conclusioni sbagliate, ciò non toglie che la versione ufficiale è spesso diversa dalla verità. Se uno vuole, i complotti li trova ovunque, ognuno può credere quello che vuole, tanto le teorie sui complotti difficilmente possono essere smentite perchè non si basano su prove, e il fatto che non ci siano prove rafforza l'idea dei complottisti di essere di fronte ad una macchinazione. E' un po' come la ricerca scientifica di Dio, qualsiasi cosa accade può esser visto come una prova...

Resta il fatto, che in questo caso, la situazione presenta interessanti spunti.

Saturday, September 02, 2006

Razzismo in Brasile


"Quali sono le cinque cose che un nero ha di colore bianco? Gli occhi, i denti, i palmi delle mani, i palmi dei piedi... E il Capo" - Barzelletta raccontata da Fujii.

Racconterò, a voi che seguite le mie stupidaggini, le mie prime impressioni sul razzismo in questo Paese. Risiedo qui da meno di tre settimane, a Dicembre le mie impressioni saranno ovviamente diverse, e magari ve le riferirò.

Prima di arrivare qua, credevo molto ingenuamente che il Brasile fosse un Paese che non conosceva razzismo, dove persone di tutti i colori vivevano in armonia e non ci fossero etnie discriminate. Avevo forse letto o visto in tv qualcosa che mi aveva messo questa idea in testa, o forse perchè i mulatti sono più di un terzo della popolazione; fatto sta che, arrivato qua, non mi ci è voluto molto per capire quanto questa idea fosse sbagliata.

Il problema riguarda i neri, i mulatti e i pochi indios rimasti, perchè i bianchi sono bianchi, e gli asiatici si integrano e salgono la scala sociale senza grosse difficoltà; non mi è ancora chiaro il motivo, ma sembra sia così in tutto il mondo.
  • I bianchi discendono ovviamente dai colonizzatori (portoghesi soprattutto), e da tutti gli immigrati europei che hanno raggiunto questo Paese fino alla metà del XX secolo.
  • Gli asiatici sono immigrati a milioni nello stesso periodo.
  • Gli Indios sono nel Paese da millenni e sono stati quasi sterminati dai nostri avi europei, ad oggi ce ne sono circa 700.000. Dopo che i nostri avi scoprirono che gli Indios non erano grandi lavoratori, decisero, proprio come i loro colleghi inglesi, di andare in Africa a comprare schiavi.
  • I pronipoti di questi schiavi sono i neri e i mulatti di oggi. Abolita la schiavitù, milioni di persone senza educazione, mezzi e prospettive si sono riversate, dalle piantagioni, nelle città, creando le famose favelas.
Piccolo escursus: dopo l'abolizione della schiavitù a lavorare nelle piantagioni sono andati milioni di italiani disperati che lavoravano alle stesse condizioni dei neri e pagavano anche il biglietto della nave (con questo commento non intendo essere razzista, capisco la differenza tra libertà e schiavitù, e le grandi sofferenze che i neri hanno dovuto soffrire)

Si capisce quindi che i neri(mulatti inclusi) siano partiti già svantaggiati. E non hanno fatto grandi passi avanti. I neri sono fortemente sottorappresentati in tutti i posti di responsabilità della società, e la situazione non sembra cambiare; nella mia università ho finora avvistato: mulatti: 1 neri:0.

Attualmente un uomo bianco guadagna il 60% in più di una donna nera con le stesse identiche capacità ed educazione (mi chiedo dove abbiano trovato una situazione simile in numeri rilevanti per poter fare una statistica). Il livello di ricchezza dei neri è molto più basso di quello dei bianchi e non ci sono tracce di miglioramento. Il problema è che questo è un Paese in cui è quasi tutto privato, peggio che negli USA, ma, a differenza degli USA, gli strumenti per uscire dalla povertà e per dare anche ai poveri talentuosi qualche chanche sono molto limitati; ciò significa che se nasci povero è altamente probabile che tu ci rimanga. La mobilità sociale è quindi molto limitata, un po' come in Italia. Credo che la mobilità sociale sia minata anche dal fatto che la classe media quasi non esiste, quindi è chiaramente più difficile passare da uno strato basso ad uno alto, che da uno medio-basso ad uno medio. A differenza, però, dell'Italia, dove c'è sicuramente più mobilità sociale, non fraintendetemi, per i poveri non c'è alcuna protezione sociale, il che peggiora ulteriormente la situazione. Nella società si crea quindi una senso di frustrazione, ingiustizia e rabbia che ogni tanto scoppia in rivolte, come nei ghetti neri americani. Come qualche mese fa, dove, qui a SP, ci sono stati pesanti tafferugli e rivolte, capeggiate da un partito di narcotrafficanti, il PCC, in cui sono morte oltre 100 persone.

Quindi il tenore di vita di neri e bianchi è molto diverso, e questo causa ovviamente delle discriminazioni. Di dire poi che i brasiliani siano più o meno razzisti di altri popoli non me la sento, ho esperienze troppo limitate, certo è che il razzismo esiste, come d'altronde ovunque, purtroppo. Quello che è anche certo è che queste due etnie vivono separate e hanno poche occasioni di contatto: una delle poche è il Carnevale, che è organizzato prevalentemente dagli abitanti delle favelas. Già sono poveri, poi devono anche organizzare il Carnevale, mah... In questo modo, per lo meno, alleviano il loro senso di frustrazione e distolgono la mente da rivendicazioni sociali o rivolte. E' lo stesso meccanismo del calcio, in Brasile e in Italia. I Romani ci hanno insegnato tante cose, qui però il pane non sempre glielo danno, e allora sono guai.


Volevo ringraziare tutti coloro che seguono questo blog, che ho scoperto essere più di quanti avrei immaginato e vorrei porgere un saluto speciale a mia Nonna.