Sunday, September 03, 2006

Attentato di Londra

Non ho mai scritto di tutti i problemi che ho avuto alla partenza per il Brasile; comunque il problema principale è che dovevo fare scalo a Londra il giorno in cui Scotland Yard ha sventato un attentato terroristico. La polizia ha riferito che l'attentato era in preparazione da nove mesi e che era imminente, a tal punto che hanno dovuto bloccare tutti i voli in arrivo e in partenza da Heatrow. Sono state arrestate 21 persone, venti uomini e una donna, cittadini britannici di origine principalmente pachistana e di religione mussulmana, più un convertito. Il piano prevedeva di salire a bordo di nove aerei di linea americani che andavano negli Stati Uniti e di farli saltare in aria con un liquido esplosivo. Questa è la storia ufficiale.

Vi invito invece a leggere questo articolo. E' scritto da Larry C. Johnson, che è stato un dirigente della CIA e dell'Ufficio di Controterrorismo del Dipartimento di Stato Americano (mettere le maiuscole mi piace proprio), ora fa il consulente e scrive un blog. E' fortemente di parte, fa comunque notare alcune cose interessanti:

Nessuno dei terroristi arrestati aveva un biglietto aereo un passaporto valido per prendere un volo per gli Stati Uniti. Come facevano a far saltare in aria degli aerei su cui non potevano nemmeno salire?
Inoltre i sospetti non avevano ancora preparato nè mischiato alcun potente esplosivo, anzi non avevano nemmeno un prototipo di una carica esplosiva che sarebbe riuscita a passata dai metal detector. Hanno trovato solo perossido d'idrogeno, cioè acqua ossigenata. Non è certo difficile procurarsene, e sebbene molto concentrato possa esplodere o scaldarsi molto, fare delle bombe con esso non è sicuro. Hanno anche trovato degli Ipod, che peculiare, in un gruppo di venti ragazzi!
La polizia inglese sta disperatamente cercando un motivo per tenere queste persone in carcere; certo, avessero trovato dei biglietti, o dell'esplosivo sarebbe più facile, però non li hanno trovati.

Tra i commenti al blog di Johnson c'è una risposta semi-ufficiale che difende, in maniera per altro poco convincente, la storia ufficiale.

Questi ragazzi probabilmente odiano l'America e sognavano di fare un attentato, però sembra che fosse più che altro un sogno, e forse è stato creato allarmismo eccessivo; non era necessario farmi perdere due giorni tra aereoporti vari, ecco. I motivi possono essere i più svariati e qui la fantasia vola: dalla necessità di Bush di giustificare una guerra al terrore che lo vede in difficoltà a pochi mesi da elezioni in cui potrebbe perdere il controllo della Camera, a un desiderio dei servizi segreti britannici a maggiori finanziamenti, dalla legittimazione di una futura guerra in Iran, alla volontà di controllare i cittadini in maniera sempre più invadente senza incontrare forti resistenze da parte degli stessi.

La dietrologia è molto intrigante ma porta spesso a conclusioni sbagliate, ciò non toglie che la versione ufficiale è spesso diversa dalla verità. Se uno vuole, i complotti li trova ovunque, ognuno può credere quello che vuole, tanto le teorie sui complotti difficilmente possono essere smentite perchè non si basano su prove, e il fatto che non ci siano prove rafforza l'idea dei complottisti di essere di fronte ad una macchinazione. E' un po' come la ricerca scientifica di Dio, qualsiasi cosa accade può esser visto come una prova...

Resta il fatto, che in questo caso, la situazione presenta interessanti spunti.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Il principale risultato dello sventato attentato o sogno di attentato e' sicuramente un allarmismo/panico collettivo riguardante gli aerei. Premesso che a me non piace per niente volare, sono andata e tornata dagli stati uniti questa settimana, e sia all'andata che al ritorno hanno dovuto annunciare al microfono dell'aereo che c'era qualcuno che si sentiva male e chiedere se ci fosse un medico sull'aereo. In entrambi i casi non era nulla perche' non siamo ne' tornati indietro (all'andata eravamo partiti da circa un'ora) ne' siamo atterrati a un aereoporto piu' vicino. Al ritorno il malato era seduto 2 file davanti a me e gli hanno addirittura portato una mascherina di quelle che si usano se si depressura l'aereo, con tanto di bomboletta di ossigeno!
Comunque il fatto che mi abbiano fatto buttare via una crema e un mascara prima di salire sull'aereo mi fa sentire piu' sicura...

PS. molto interessante il post sul razzismo

Thu Sep 07, 06:53:00 AM  

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